Alimentazione e vene varicose: i consigli per una dieta sana ed equilibrata

Alimentazione e vene varicose: i consigli per una dieta sana ed equilibrata

Come dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1), una dieta sana ed equilibrata offre, tra i tanti benefici, un contributo nella prevenzione delle malattie croniche di cui anche le vene varicose fanno parte (Malattia Venosa Cronica).

Ci teniamo a sottolineare che non esiste una dieta specifica, riconosciuta come efficace per contrastare le vene varicose. Tuttavia un’alimentazione corretta contribuisce a preservare il proprio peso forma e, dunque, a tenere sotto controllo il carico di lavoro sostenuto dalle gambe nell’arco della giornata. Inoltre, determinati cibi forniscono all’organismo sostanze preziose che proteggono l’integrità dei vasi sanguigni.

Vediamo allora quali regole seguire per un’alimentazione corretta e votata al benessere e quali sono invece le cattive abitudini da abbandonare.

Semplici regole per un’alimentazione corretta ed equilibrata

È bene privilegiare un’alimentazione ricca di vitamine e bioflavonoidi; tali preziose sostanze hanno un’azione antiossidante e contribuiscono al mantenimento di un buono stato di salute dei vasi sanguigni.

Per quanto riguarda le vitamine, elenchiamo qui di seguito quelle più importanti per le vene e alcuni degli alimenti che ne sono più ricchi.

  • Vitamina E – Azione antiossidante
    Alimenti che ne sono ricchi: frutta secca (pinoli, nocciole, mandorle), cereali integrali, verdure a foglia larga (spinaci, basilico, cime di rapa).
  • Vitamina A – Azione sul differenziamento cellulare e antiossidante
    Alimenti che ne sono ricchi: verdure a foglia (spinaci) o di colore giallo-arancio (carote, patate dolci, zucca gialla), frutta (ad esempio melone, pesca, albicocca, mango, papaia, ciliegia e anguria).
  • Vitamina C – Azione antiossidante
    Alimenti che ne sono ricchi: frutta (ad esempio, arance, limoni, mandarini, kiwi, ribes, ananas), verdure fresche (lattuga, radicchio, spinaci, peperoni verdi e peperoncino), tuberi.

Possiamo invece acquisire bioflavonoidi, che sono spesso associati alla vitamina C, attraverso i frutti di bosco (mirtilli, ribes, more), gli agrumi, in particolare la polpa bianca che però spesso viene scartata, il tè verde.

Hanno un’azione benefica anche gli acidi grassi insaturi; questi ultimi sono fonte di molecole importanti come gli acidi grassi Omega-3 (pesce azzurro e vegetali) e l’Omega-9 (olio di oliva). Gli acidi grassi insieme al colesterolo sono componenti importanti della membrana cellulare e da essi si producono sostanze con azione proinfiammatoria o antinfiammatoria. Ebbene gli Omega-3, in particolare, sono la base per sostanze con azione antinfiammatoria, invece gli Omega-6 (contenuti specialmente nella carne rossa e nei formaggi) sono la base per sostanze infiammatorie.

Dal bilancio corretto dei due tipi di acidi grassi deriva l’equilibrio del sistema immunitario e quindi dell’infiammazione (2). Si ritiene che un giusto rapporto tra i due tipi di acidi grassi (Omega-6 e Omega-3) dovrebbe essere circa 4 a 1. Tipicamente nelle membrane cellulari degli occidentali si trovano rapporti di 15-20 a 1, decisamente una proporzione proinfiammatoria negativa visto che l’infiammazione della parete dei vasi è implicata nella genesi ed evoluzione della malattia varicosa (3).

Di prioritaria importanza sono anche le fibre e l’idratazione, in particolare per il contributo che offrono nella salvaguardia di una buona regolarità intestinale. Infatti la stipsi è uno dei fattori che influiscono sulla genesi e progressione delle emorroidi (varici del canale anale); la cattiva digestione influisce sullo stato infiammatorio dell’intero organismo, incrementandolo. Questo stato potrebbe incentivare la progressione della malattia varicosa e la relativa sintomatologia.

Infine una breve riflessione sui metodi di cottura. Per quanto riguarda verdure e frutta è preferibile mangiarle crude, questo perché le vitamine e i bioflavonoidi vengono inattivati dal calore della cottura. Tra le cotture è buona norma privilegiare quelle che mantengono il più possibile inalterate le proprietà degli alimenti, in particolare la cottura a vapore e a bagnomaria.

Alimenti da consumare con moderazione

Se da un lato, come abbiamo visto, alcuni alimenti costituiscono dei preziosi alleati per la salute delle vene, altri possiedono delle caratteristiche tali per cui è bene consumarli con moderazione o evitarli per quanto possibile. Tra gli alimenti di largo consumo ricordiamo i grassi saturi di origine animale (carni rosse), gli zuccheri raffinati e le farine raffinate (per il loro alto contenuto di amido).

Una dieta troppo ricca di tali classi di nutrienti induce un aumento ponderale per l’incremento del volume delle cellule del tessuto adiposo; questo sembra determinare una serie di fenomeni quali la desensibilizzazione del centro della sazietà nel cervello in relazione agli ormoni che normalmente la inducono (tra questi, la leptina prodotta proprio dalle cellule adipose, ma anche dallo stomaco, e l’insulina) e induce le stesse cellule grasse a produrre mediatori infiammatori (ad esempio l’IL-6) mantenendo l’organismo in uno stato infiammatorio cronico a basso livello (4). Questo potrebbe incentivare i danni, dovuti appunto all’infiammazione, sulle pareti dei vasi venosi e arteriosi con aumento, come è noto, del rischio cardiovascolare.

La prevenzione delle vene varicose avviene attraverso tante piccole, ma importanti attenzioni quotidiane e uno stile di vita sano. Da questo punto di vista, tra i fattori più importanti troviamo proprio l’alimentazione. Certamente un approccio consapevole e informato al cibo è un passo fondamentale per il raggiungimento del benessere complessivo della persona.

Fonti

(1) WHO, Diet Nutrition and the Prevention of Chronic Diseases, Geneve 2003.
(2) Sears B, Anti-inflammatory Diets. J Am Coll Nutr. 2015; 34:14-21.
(3) Raffetto JD, Mannello F. Pathophysiology of chronic venous disease. Int Angiol. 2014; 33: 212-21.
(4) Greenberg AS, Obin MS. Obesity and the role of adipose tissue in inflammation and metabolism. Am J Clin Nutr 2006; 83: S461-65.